La vacanza in barca è e rimane una cosa piacevole quando viene organizzata e, soprattutto, vissuta con un minimo di razionalità.
L'equipaggio, per esempio, può essere composto sia da amici di vecchia data, colleghi di lavoro o semplici conoscenti sia da emeriti sconosciuti: a bordo si consolidano, si rovinano o nascono amicizie e matrimoni come niente… così come nella vita.
Non è certo merito o colpa della barca: sicuramente, essa è il catalizzatore e contenitore di umanità varie e varie vicissitudini. Qui come altrove la regola aurea è:
Non fare tu per primo ciò che non vorresti che gli altri facessero a te!
Ovvero il contrario:
Fa tu per primo quello che vorresti che gli altri facessero per te!
La sistemazione a bordo è dettata più che altro dal buon senso, non ci sono cabine di serie A.
Logicamente il primo che sceglie è il comandante, il quale in genere prende la cabina di prua… (che a me non piace! Preferisco la più vicina al tavolo di carteggio).
Bisogna comunque che tutti usino rispetto per la riservatezza delle cabine, che, piaccia o no, ognuno reputa dominio personale mentre alloggia a bordo.
Quindi attenzione anche a non lasciare in giro cose di proprietà che qualcun altro si troverà fra i piedi prima o poi.
Abbiate inoltre pietà per chi dorme in dinette quando, andando in cuccetta la notte, gli piantate lì i vostri teli bagnati, le ciabatte o altro…
Ma del resto, animo! Non siamo qui per divertirci? Quindi, lasciare a terra tutte le preoccupazioni, imbarcare del sano ottimismo ed una valigia di sorrisi da distribuire a tutti, tanto la privacy a bordo è solo di 15mm. di legno (la porta del bagno!): se hai qualche nube gli altri non tarderanno ad accorgersene!
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