Domenica, 30 settembre 2012.
Prima giornata di regate del Campionato Invernale Vela d'Altura di Pescara. Il primo campionato invernale che finisce in autunno. Il calendario definitivo prevede infatti un massimo di cinque giornate, e come per il calendario del primaverile, sono previste regate anche di sabato.
Secondo il mio modesto parere non è questo il modo di organizzare un campionato di vela. Posso capire l'idea di regatare di sabato, anche se in genere tutte le competizioni sportive andrebbero disputate di domenica, per aumentare al massimo la partecipazione. Ma non comprendo la scelta del Club Nautico di chiudere le attività veliche il 30 ottobre... mi sembra un lusso che non può permettersi nessuno di questi tempi. Inoltre, significa anche salutare più di duecento persone che frequentano il Marina di Pescara, mangiano al ristorante o comprano panini e acqua, ma soprattuto fanno lavorare le barche e tutto l'indotto che ruota intorno (dal benzinaio, al velaio, al cantiere, al sub che pulisce la carena... alla ditta di pulizia dei bagni del Marina, perchè no?!).
Per non parlare del fatto che non viene fatto uno straccio di promozione del Campionato, per cercare in qualche modo di far crescere il numero di barche e di persone.
Io stesso ho ricevuto a casa l'invito ad iscrivere la barca ad un campionato invernale sul Tirreno, con tanto di bando allegato, con la presentazione delle barche più famose che partecipano, delle regate a cui hanno partecipato o vinto. Campionati invernali che si disputano di domenica ogni 15 giorni, allo stesso prezzo di due campionati di Pescara e che vanno da inizio novembre (!) fino a marzo. Ogni domenica ci sono eventi connessi con le regate, in moto tale da attirare anche gli accompagnatori degli equipaggi (famiglie e bambini, per esempio). Ma soprattutto, più di tutto il resto, le imbarcazioni sono suddivise in numerose categorie... che scienza!
Ma che ci vuole a capire che se si fanno categorie omogenee di barche, anche di cinque partecipanti, è più divertente regatare? Sei molto più invogliato se corri vicino ai tuoi competitor, almeno li vedi e ti confronti, invece di salutarli sulla linea di partenza per rivederli dopo pranzo.
Ricordate i risultati di SEA AMOR al primaverile? (qui per chi non si ricorda).
Vabbè bando alle lagnanze, ma come è andata la regata? Nisba. La perturbazione atlantica che finalmente ha interotto il caldo anticiclone africano ha fatto "il bello e il cattivo tempo". Sul campo di regata si passava da 3 a 7 nodi di vento con provenienze ballerine anche di 100 gradi. SEA AMOR è passata da un quasi perfetto assetto di bolina ad una situazione di equipaggio al riparo dalla pioggia, senza motore, a secco di vele, in balia delle onde.
Sarà per la prossima... prevista da qui a tre settimane... mah?! Stranezze del calendario vela d'altura.
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